18 Mar
Roma, 18 mar – Il Governo lavora a una norma per consentire agli insegnanti e al personale Ata di poter usufruire di un giorno di permesso retribuito per ricevere la somministrazione del vaccino anti-Covid. È quanto viene riferito dal ministero della Pa, che sta lavorando alla norma insieme al ministero dell’Istruzione.
Con riferimento alle notizie riguardanti il mancato pagamento dell#accessorio agli insegnanti colpiti da postumi della vaccinazione anti-Covid 19, il dipartimento della Funzione pubblica precisa, invece, che la norma della legge 133 del 2008, in vigore da 13 anni e dichiarata legittima dalla Corte costituzionale con la sentenza nel 2012, “non colpisce lo stipendio degli insegnanti e degli altri dipendenti pubblici, ma esclusivamente gli emolumenti accessori legati alla produttività e alla presenza in servizio”.
Per gli insegnanti il mancato pagamento dell#accessorio per le assenze per malattia è stimato tra i 5 e i 9 euro lordi al giorno.
Il ministero della Pa precisa anche che, avendo ad oggetto il trattamento accessorio e la produttività, “è fuorviante parlare di ‘trattenuta’, perché il mancato pagamento riguarda la prestazione non effettuata”. In ogni caso la norma “non si applica alle malattie con durata superiore a 10 giorni né alle malattie legate a ricoveri, day hospital, infortuni, terapie salvavita”. Le segnalazioni, al momento, dice il ministero, “sono arrivate soltanto dal mondo della scuola.
Da medici, infermieri, forze dell#ordine e altro personale pubblico vaccinato non è giunta alcuna segnalazione”.
E, come detto, sia il ministero dell#Istruzione sia il dipartimento della Funzione pubblica lavorano al “perfezionamento una norma” per consentire agli insegnanti e al personale Ata di poter eventualmente usufruire di un giorno di permesso retribuito per ricevere la somministrazione del vaccino, sul modello di quanto avviene per la donazione del sangue. (Public Policy) @PPolicy_News SOR #181547 mar 2021