08 Apr
Nel mondo della scuola ha fatto discutere il decreto Brunetta che sblocca i concorsi pubblici. Lo svolgimento dei concorsi sarebbe consentito in presenza a partire dal 3 maggio (nel rispetto delle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico) . Vengono introdotte modalità semplificate tra cui una selezione per titoli e servizio. In una nota palazzo Chigi sottolinea: “prevede lo sblocco dei concorsi (circa 110mila posti) e introduce procedure concorsuali semplificate. Tra le principali novità si prevede una prova scritta e una prova orale nei soli concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale“.
Secondo Tuzi , Deputato del MoVimento 5 Stelle , l’attuale decreto sul reclutamento della PA svantaggia numerose categorie di persone . Queste le dichiarazioni del Deputato: “la nuova forma di reclutamento del personale della PA svantaggia una larghissima platea di persone: a partire dai giovani, siano essi diplomati o neolaureati, e a tutte quelle persone che non dispongono di risorse economiche sufficienti all’acquisizione di un titolo di studio o di titoli ulteriori rispetto alla laurea. Non è una modalità meritocratica. Inoltre la possibilità di riaprire i termini di bandi di concorso già pubblicati è svilente per tutti gli aspiranti che stavano preparando il concorso e che a seguito delle nuove misure potrebbero risultare non più idonei – per queste ragioni e per portare la voce di tutti quelli che in queste ore si stanno organizzando con petizioni contrarie al provvedimento, ho presentato un’interrogazione al Ministro Brunetta. È giusto che chiunque voglia possa partecipare ai concorsi pubblici e avere la possibilità di dimostrare le proprie capacità a prescindere da titoli o da esperienze lavorative.”