Si ritorna ai giudizi nella primaria. Ordinanza e linee guida

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Con la riforma Gelmini si era passati dai giudizi ai voti decimali, dopo circa 12 anni si ritorna in dietro e, già a partire dall’a.s. 2020/21, nella scuola primaria la valutazione sarà espressa con i giudizi.

Il Ministero ha provveduto ad emanare l’ordinanza ministeriale e le linee guida che danno indicazioni alle scuole primarie sulla valutazione intermedia e finale degli alunni.

Sono stati individuati quattro livelli di apprendimento:

    • avanzato;
    • ntermedio;
    • base;
    • in via di acquisizione.

Ciascuna scuola deve elaborare i criteri di valutazione da inserire nel piano triennale dell’offerta formativa.

Secondo le indicazioni pubblicate nelle linee guida, i livelli sono definiti sulla base di dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che permettono di formulare un giudizio descrittivo. e si definiscono in base ad almeno quattro dimensioni, così delineate:
a)
 l’autonomia dell’alunno nel mostrare la manifestazione di apprendimento descritto in uno specifico obiettivo. L’attività dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente;
b) 
la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo. Una situazione (o attività, compito) nota può essere quella che è già stata presentata dal docente come esempio o riproposta più volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire;
c) 
le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti informali e formali;
d) 
la continuità nella manifestazione dell’apprendimento. Vi è continuità quando un apprendimento è messo in atto più volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso. In alternativa, non vi è continuità quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai.

Nell’esercizio della propria autonomia ogni scuola può individuare altre dimensioni.

Particolare attenzione deve essere prestata al documento di valutazione, infatti, qualora il giudizio descrittivo non contenga già l’esplicitazione dei criteri determinati dall’istituzione scolastica per differenziare i diversi livelli, sarà presente nel documento di valutazione una legenda che descrive i livelli in base alle dimensioni di apprendimento. Vengono quindi fornite nelle linee guida alcuni esempi

ORDINANZA MINISTERIALE

LINEE GUIDA

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