Maturità. Per presidi e studenti l’ammissione deve essere garantita a tutti

Condividi con chi vuoi:

La questione è rilevante visto che l’ammissione è praticamente l’unico ostacolo tra gli studenti e il diploma

Il ministero dell’Istruzione sta valutando l’ipotesi di fermare i maturandi che che presentano lacune importanti all’atto dell’ammissione alla maturità.

Ammessi = promossi

Il tema dell’ammissione non è di poco conto. Nel 2019, non sono stati ammessi alla Maturità il 4% dei ragazzi di quinta, ed all’esame sono stati bocciati lo 0,4% dei maturandi. L’anno scorso – quello in cui sono stati ammessi tutti – non hanno raggiunto il diploma solo lo 0,5% degli studenti di quinta.

Detto in altre parole, l’ammissione all’esame sta diventando l’unico ostacolo che divide gli studenti dal diploma.

Studenti e dirigenti contro lo sbarramento dell’ammissione

L’idea del ministero sembra puro buonsenso, perché impedirebbe di dare un diploma a chi non solo non ha fatto la Dad, ma non ha fatto praticamente nulla in questi mesi disgraziati.

C’è però chi è di diverso avviso, come Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi: “Sulla maturità resta lo stesso problema dell’anno scorso: sono venuti meno i criteri minimi per garantire che tutti gli studenti stessero nelle condizioni di svolgere regolarmente l’anno scolastico. La dad non ha funzionato e lo ha detto anche la ministra. In questa fase di emergenza l’esame potrebbe anche essere abolito, come sta accadendo in altri Paesi. I ragazzi, come lo scorso anno, sono in difficoltà quindi che senso ha reintrodurre l’ammissione e fare l’esame in maniera diversa rispetto al 2020?”.

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Mario Rusconi, presidente Anp di Roma e del Lazio: “Abbiamo un panorama molto diversificato, con date di rientro in presenza diverse da regione a regione bisognerà tenere conto di tutto questo per far svolgere ai ragazzi un esame che sia alla loro portata. Si può parlare dell’ammissione solo se si riescono garantire le giuste condizioni di studio: vale a dire il rientro in presenza al 100% oppure anche solo al 50% ma con il restante 50% che segue bene le lezioni da remoto. Purtroppo non è così: nel Lazio siamo rientrati lunedì scorso e abbiamo ancora problemi di connessione. Così rischiamo di perdere due anni di scuola”.

Condividi con chi vuoi: