Legge di Bilancio, i sindacati proclamano lo stato di agitazione. Comunicato unitario di Gilda-Unams, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals

Condividi con chi vuoi:

FLC Cgil, UIL Scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams hanno presentato nota ufficiale al Ministero del Lavoro, al Ministero dell´Istruzione e alla Commissione Garanzia, di proclamazione dello stato di agitazione e alla richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione.

La nota ufficiale a firma dei quattro Segretari generali, partita ieri sera, interrompedunque le relazioni sindacali con il ministero dell’Istruzione e apre la strada a formeampie di mobilitazione. La convocazione del ministro fissata per domani andrà aggiornatain un nuovo confronto di natura formale che includa i temi della protesta in atto.

Non è esclusa alcuna forma di protesta compreso lo sciopero – sottolineano i segretarigenerali – che viene considerato uno strumento e non un obiettivo perché non c‘è alcunaintenzione di accentuare le spaccature presenti nel Paese, né di minare la necessariacoesione sociale in un momento difficile e in una trattativa complessa ma serve ladisponibilità e la volontà politica di giungere a soluzioni condivise, sia economiche chegiuridiche, che riguardino l’insieme del personale della scuola che ora appaiono veramentetroppo lontane e disattese dalla legge di Bilancio.

Risorse per il rinnovo del contratto, quelle da inserire nella Legge di Bilancio e interventinormativi destinati al personale, per l’eliminazione di vincoli e strettoie burocratiche,sono i nodi da scogliere.

Il rinnovo del contratto è uno dei punti centrali: «Il CCNL 2016-2018 – si legge nellanota inviata – già scaduto al 31/12/2018, è stato formalmente disdettato ma le risorsestanziate per il rinnovo nella legge di Bilancio 2022 sono assolutamente insufficienti perconcludere la trattativa e contengono vincoli inaccettabili che ostacolerebbero qualunqueconclusione positiva del negoziato contrattuale. Occorrono inoltre risorse aggiuntive perridurre il divario esistente tra le retribuzioni del settore, a parità di titoli di studio, allamedia di quelle del comparto pubblico».

Il superamento delle incursioni legislative in tema di contratto è questione darisolvere – non si può scrivere il contratto in Legge di Bilancio, affermano Sinopoli, Turi,Serafini e Di Meglio – «va affermata la centralità delle prerogative contrattuali rispettoalla legge come strumento di potenziamento della funzione unificante che il sistema diIstruzione e Ricerca svolge per l’intero Paese».
FLC Cgil, UIL Scuola, Snals-Confsal e Gilda «giudicano inaccettabile l’intervento unilateralesu materie di competenza della contrattazione quali la mobilità, la formazione, lavalorizzazione professionale e in generale su tutti gli aspetti attinenti al rapporto dilavoro».

Organici, precari, personale Ata sono i settori sui quali è più urgente un intervento eper i quali si rivendicano incrementi di organico e superamento dei blocchi della mobilità.

Che fine ha fatto l’applicazione del Patto per la Scuola firmato a maggio scorso? Va dataapplicazione a quell’accordo – sottolineano i quattro Segretari.

Un richiamo forte viene fatto alla centralità della didattica e alla comunità educante, alla sburocratizzazione del lavoro e alla semplificazione amministrativa.Netto no ad ogni forma di autonomia differenziata e ad ogni iniziativa di devoluzione delle competenze in materia di istruzione.

Nelle more della procedura di conciliazione il personale tutto, docenti ed ATA, si asterrà da ogni attività aggiuntiva, non prevista nel relativo mansionario, In particolare i DSGA f.f. rimetteranno il loro contratto nelle mani del dirigente scolastico che lo ha sottoscritto.

Contestualmente sono sospese, transitoriamente, le relazioni sindacali con il MI.

Condividi con chi vuoi: