La Germania rinuncia alla didattica in presenza

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La Germania fa dietrofront, dopo aver assicurato per mesi che le lezioni sarebbero state in presenza anche in tempi di pandemia, oggi le scuole tedesche andranno avanti con la DAD almeno fino al 31 di gennaio.

La decisione scaturisce dalle pressioni fatte dagli esperti che sostengono che le dinamiche di contaggio nelle scuole sono paragonabili a quelle che avvengono nella società in generale, quindi gli studenti si contaggiano come il resto della popolazione. Alla luce di questi dati, gli studenti sono dei vettori del virus come tutti gli altri gruppi sociali, inoltre l’incidenza del virus nella popolazione scolastica è più di quattro volte superiore a quella di fine estate.

Il blocco delle scuole tedesche riguarda tutti gli ordini e gradi di istruzione dagli asili nido alle superiori.

Visto il sistema federale, comunque, ogni entità autonoma potrà decidere in base alle proprie esigenze, infatti alcuni Lander pensano di alternare presenza e DAD fin dal 18 di gennaio.

Il Governo tedesco, che è stato fino a dicembre il primo sostenitore della didattica in presenza, oggi è convinto che sarebbe una scelta irresponsabile mandare studenti e docenti in classe.

L’organismo tedesco omologo al nostro Comitato Tecnico Scientifico sostiene che il numero dei focolai di Covid-19 in ambito scolastico è cresciuto vertiginosamente prima delle vacanze natalizie, in particolar modo nella fascia di età fra 6 e 10 anni.

I dati tedeschi, infine, dimostrano che la maggiore incidenza nei contaggi si ha nelle scuole superiori, anche se gli altri ordini non sono immuni. Infatti, il 10% degli asili hanno registrato almeno un caso di Coronavirus al loro interno, in estate erano solo 14 in tutta la Germania.

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