31 Dic
Alfonso D’Ambrosio aveva ospitato il presidente della Repubblica nella sua scuola all’apertura dell’anno scolastico
Alfonso D’Ambrosio è il Dirigente Scolastico della scuola di Vo’ – il paese in provincia di Padova che ha conosciuto la prima vittima per Covid – che ha ospitato il presidente della Repubblica all’apertura di questo anno scolastico. Suo malgrado sta diventando il protagonista di una storia che ricorda quella di Rosa Maria Dell’Aria – l’insegnante sospesa a Palermo per aver fatto il suo lavoro.
Il procedimento disciplinare
A dire il vero, siamo ancora alla prima fase della storia della professoressa palermitana. Il preside per ora ha solo ricevuto la lettera che ha aperto il procedimento disciplinare – a seguito di una doppia segnalazione dei dirigenti del Dipartimento Istruzione del ministero.
La sua colpa? Avere scritto 16 post su Facebook che contengono delle critiche a Lucia Azzolina che secondo l’ufficio scolastico del Veneto avrebbero violato i principi di leale collaborazione, il Codice di comportamento dei pubblici dipendenti e l’articolo 26 del Contratto di lavoro.
Le critiche del preside alla ministra
Il primo commento censurato partiva da una frase all’interno di un comunicato ministeriale: “Il numero degli studenti positivi nelle scuole è dello 0,08 per cento”. Secondo Alfonso D’Ambrosio: “Questo numero non vuole dire nulla”. Difficile non essere d’accordo, questa cifra, senza comparazioni non vuole dire assolutamente nulla.
Quattro post tra il 17 ed il 18 ottobre riguardano la decisione della ministra di convocare trenta presidi. Non si sa come siano stati scelti, e il preside di Vo’ lo scrive a più riprese: “Esprimo perplessità su come vengono scelti questi dirigenti scolastici. Chi si ascolta? Gli amici?”. Probabilmente a causa di questi quattro commenti il Ds finisce nel mirino.
E ancora…
Per farla breve, tra i commenti sotto accusa ci sono alcuni commenti all’intervista della ministra alla trasmissione di Fabio Fazio, e uno sul lavoro dei Cinque Stelle in Piemonte:
“Lei crede nella scuola più di tanti che l’hanno preceduta, ma è debole, si vede. Fa quasi tenerezza”;
“Con tutto il rispetto, cara ministra, la scuola ha bisogno di qualcosa che vada ben oltre qualche dichiarazione di scuola aperta o chiusa, di annunci via social e promesse mai realizzate”;
i pentastellati “in Piemonte hanno fatto le cose per bene e si scopre che l’incidenza dei positivi sulla popolazione scolastica è molto più alta che sulla media della popolazione”.
Azzolina scrive al preside di Vo’
Il preside, dopo aver ricevuto la lettera che ha aperto il procedimento disciplinare, ha scritto alla ministra, che ha prontamente risposto. In un punto evidenzia che la sua convinzione: “come Ministra e, ancor prima, come cittadina e come insegnante” è “che la libertà di manifestazione del pensiero debba essere sempre tutelata, come sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 21: ciascuno di noi deve poter esprimere il proprio pensiero”.
Attenzione però, Lucia Azzolina scrive anche che: “Come anche Lei sa, i procedimenti disciplinari, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, sono avviati autonomamente dall’Amministrazione e non dal vertice politico, che non può e non deve intervenire nel merito”.
Non so a voi, ma a me questa presa di posizione ricorda molto la posizione presa da Matteo Salvini dal suo ministro dell’Istruzione quando sotto accusa era Rosa Maria dell’Aria. Viva la libertà di espressione, ma anche non farò nulla per bloccare un’eventuale sanzione ingiusta.
(da InfoDocenti.it)