25 Ott
Dunque la didattica a distanza, con il DPCM firmato oggi e che entrerà in vigore da domani, diventa nuovamente obbligatoria per almeno il 75% nella Secondaria di Secondo Grado, ma potrebbe arrivare al 100%.
Ma fatta una norma di rango primario (in questo caso il DPCM) è necessaria e indispensabile una sua regolamentazione.
Si ripropone pertanto il problema che come Sindacato abbiamo sollevato già nel periodo del lockdown: la necessità di una regolamentazione precisa e stringente, per stabilire tempi e modalità della sua realizzazione.
Con la scusa dell’emergenza non si possono asfaltare i diritti, non si può lasciare alla discrezionalità (talvolta all’arbitrio) di chicchessia di imporre le modalità, i tempi e gli orari di lavoro degli Insegnanti, senza invece stabilire precise forme, strumenti e definiti orari di effettuazione della prestazione lavorativa per la quale (e per la quale sola) siamo assunti e retribuiti.
Ci deve essere ad esempio chiaramente stabilito e regolamentato il diritto alla disconnessione, evitando ciò che talvolta è successo in passato: un lavoro senza pause nè limiti, nè interruzioni, giornate feriali e festive comprese.
Perdipiù al computer quando la stessa INAIL stabilisce precisi vincoli e tempi per l’uso continuato del video terminale.
Quindi la prescrizione, di una norma primaria, il dpcm.
E la regolamentazione deve avvenire esclusivamente per via contrattuale in quanto si tratta di rapporto di lavoro che, appunto, è stabilito per via contrattuale non con atti amministrativi e unilaterali.
E’ quindi necessario e quantomai urgente che l’Amministrazione Scolastica si sieda al tavolo contrattuale con i Rappresentanti dei Lavoratori, per trovare soluzioni e dettare disposizioni attuative che siano chiare, stringenti, che diano garanzie agli Insegnanti e siano vincolanti per tutti.
Vedi QUI il manuale INAIL per la sicurezza al videoterminale
(pinciu)