Di Meglio a Bianchi: “Su reclutamento serve legge ordinaria”

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Il confronto con i sindacati non si può ridurre a un’illustrazione di slides, si tratta di una modalità poco rispettosa che rischia di esacerbare i rapporti”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta nel metodo l’incontro avvenuto oggi pomeriggio con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sulla riforma del reclutamento prevista dal Pnrr.

 

I temi del reclutamento e della formazione iniziale e quelli della carriera e degli incentivi vanno affrontati separatamente, perché questi ultimi due attengono alla sfera contrattuale. Quanto al merito delle questioni, – prosegue Di Meglio – i principi alla base della riforma del reclutamento possono anche essere condivisibili, e noi siamo a primi a sostenere che per la scuola secondaria va previsto un percorso di abilitazione come quello della primaria. Non siamo d’accordo, però, sulla parte transitoria, perché si delinea un iter troppo complesso rispetto alla situazione drammatica del precariato per la quale serve una procedura più snella”.

 

Spero vivamente, dunque, che si provveda a separare i due argomenti – auspica il coordinatore nazionale della Gilda – e che siano coinvolti da una parte il Parlamento, al quale affidare una legge di tipo ordinario, e dall’altra i sindacati con i quali discutere al tavolo negoziale dell’Aran”.

 

Rispetto, poi, al taglio di mezzo punto percentuale degli investimenti sulla scuola annunciato dal Governo nel Def, per Di Meglio “piove sul bagnato, visto che l’Italia si colloca già agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le risorse destinate all’istruzione. Ministero e sindacati dovrebbero, invece, trovarsi dalla stessa parte della barricata per fare pressione e ottenere maggiori investimenti”.

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