Ddl Bilancio. Emendamenti deludenti. La mobilitazione continua. Nessuno stanziamento aggiuntivo per il rinnovo del contratto e resta l´odiosa norma sulla dedizione all´insegnamento

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Gli emendamenti al Ddl Bilancio approvati in Commissione al Senato sono estremamente deludenti, è del tutto evidente che manca la volontà politica di investire nella scuola. Ancora una volta alle parole non seguono i fatti e le promesse restano disattese. Di fronte a tutto ciò, non possiamo che rispondere continuando la mobilitazione”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta le modifiche al disegno di legge Bilancio votate a palazzo Madama “tra le quali non è stata accolta alcuna delle richieste che avevamo avanzato”.

“Neanche l’ombra di un centesimo in più, rispetto al misero stanziamento di 87 euro, per il rinnovo del contratto che tra pochi giorni scadrà senza che si sia visto l’atto di indirizzo all’Aran per l’avvio delle trattative. Il 31 dicembre, dunque, i docenti italiani stapperanno la bottiglia di spumante brindando sarcasticamente al fantasma del contratto. Oltre a non prevedere fondi aggiuntivi per colmare la forbice tra gli stipendi degli insegnanti e quelli degli altri dipendenti pubblici – prosegue Di Meglio -, in Commissione Bilancio al Senato è rimasta immutata l’odiosa norma sulla cosiddetta dedizione all’insegnamento, un autentico schiaffo in pieno viso per una categoria professionale già fin troppo vessata”.

“La proroga dei contratti Covid al 30 giugno non ci sembra un grandissimo risultato per il quale cantare vittoria – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – perché, considerato l’aumento costante dei contagi, questa era la misura minima che si potesse adottare per cercare di mantenere aperte le scuole. Gli interventi da mettere in campo sono ben altri e devono essere di carattere strutturale se l’obiettivo è davvero valorizzare il settore dell’istruzione e la professionalità docente”.

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