19 Mar
(da LinkOristano.it)
Dopo il monitoraggio del Cts e del Ministero della salute
La situazione è peggiorata e la Sardegna esce dalla zona bianca e passa a quella arancione. Il monitoraggio di oggi del Cts e del Ministero della salute sull’andamento dei parametri delle Regioni, attribuisce il nuovo status alla nostra isola, l’unica in Italia a godere nelle ultime due settimane di un trattamento limitato di restrizioni legate all’emergenza coronavirus. Trattamento che ora si perde. A pesare sulla decisione è stato soprattutto l’indice Rt maggiore di 1 (1.08) e una classificazione del rischio complessivo che passa da basso e moderato. Scattano da lunedì le nuove regole della zona arancione che dovranno essere prescritte in una nuova ordinanza della Regione.
Nel frattempo è bene ricordare cosa prevedono le norme nazionali.
In zona arancione in ambito comunale, resta consentita la visita in una sola abitazione privata diversa dalla propria, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi fino ad un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti.
Nelle zone arancioni è prevista la didattica in presenza nelle scuole superiori per almeno il 50% degli studenti e fino al 75%. L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza.
Nelle zone arancioni le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura sono sospesi. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto.
In zona arancione le attività dei servizi di ristorazione sono sospese. Consentiti l’asporto (senza consumazione sul posto) e la consegna a domicilio per le attività di ristorazione fino alle 22. Resta il divieto di asporto per le attività dei bar (codice ATECO 56.3) dopo le 18, come per gli altri esercizi commerciali della stessa tipologia.
In zona arancione le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato. Nelle giornate festive e prefestive restano chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.