02 Feb
Tra un anno l´aumento stipendiale del 4% di cui si parla sarà già del tutto eroso dall’inflazione prevista al 5%
“Sul tavolo della contrattazione pesa come un macigno l’assoluta insufficienza di risorse messe in campo e se non si compirà uno sforzo grande per reperirne altre, la trattativa è destinata inesorabilmente a incontrare grandi difficoltà”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti, aprendo il suo intervento all’incontro con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sull’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto.
“Attualmente parliamo di un aumento intorno al 4% che, non solo non basta a colmare il di-vario con il resto dei dipendenti del pubblico impiego, ma che tra un anno – avverte Di Me-glio – sarà già del tutto eroso dall’inflazione prevista al 5%”.
Un incremento stipendiale irrisorio che si esaurirà molto presto, dunque, e che non rende affatto merito alla mole di lavoro che grava sulle spalle dei docenti: “La media delle ore di servizio effettivo prestato dagli insegnanti è di 36 – spiega il coordinatore nazionale della Fgu-Gilda citando la recente indagine condotta dall’Osservatorio sui conti pubblici – e la maggior parte di queste ore non viene retribuita, perché i pagamenti ricevuti dagli inse-gnanti attingendo al modestissimo fondo delle scuole sono spesso forfettari. Ciò significa che molti lavorano per cifre di 3/4 euro l’ora. A ciò si aggiunge il disagio enorme provocato dall’orario di lavoro che non è continuativo ma sottoposto a un continuo spezzettamento”.
Stesso discorso per la formazione e l’aggiornamento: “Anche questo impegno va retribuito. Se nel contratto si stabilisce di inserire 25 ore di aggiornamento per il personale docente, posto che un’ora costa 17 euro più il 24% lordo stato, moltiplicando questa somma per gli 800mila insegnanti in servizio nelle nostre scuole, risulta necessario mezzo miliardo di eu-ro l’anno in più per retribuire la formazione. Senza soldi sufficienti – sottolinea Di Meglio – diventa difficile sia l’aumento delle retribuzioni base, sia realizzare progetti per migliorare la scuola. Ci auguriamo, dunque, che colà dove si puote, si aprano i cordoni della borsa”.
Tra le questioni affrontate dal coordinatore nazionale della Fgu-Gilda, anche quella relativa alle sanzioni disciplinari “che non devono mai andare ad incidere sulla libertà di insegna-mento che deve essere sempre garantita”, ribadisce Di Meglio sottolineando la necessità di distinguere i ruoli di inquisitore e giudice e di istituire organismi di conciliazione per riu-scire a diminuire il contenzioso alimentato da norme di legge molto confuse. “Sono innu-merevoli le sentenze di giudici che hanno stabilito che dalla legge non deriva la possibilità per il dirigente scolastico di infliggere la sanzione disciplinare della sospensione e invece – afferma Di Meglio – le norme del ministero insistono su questo punto”.