19 Ott
Nel testo del DPCM si legge: “Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale”.
Il vero problema sono quindi i trasporti, infatti, sia in attesa dei mezzi che sui mezzi di trasporto stessi, inevitabilmente si creano assembramenti di studenti, l’obiettivo è quindi quello di spalmare su tutta la giornata la mobilità degli studenti o evitarla proprio ricorrendo alla didattica a distanza.
Dal Ministero dell’istruzione si apprende che nelle prossime ore verranno date indicazioni alle scuole. In autonomia perciò le scuole secondarie di II potranno rimodulare gli orari di ingresso e soprattutto fare ricorso nuovamente alla DAD.
(da InfoDocenti.it)