13 Gen
Preoccupazione per l’intenzione di utilizzare il contratto come strumento per costruire la carriera dei docenti: con quali risorse?
“Il solito lungo elenco di buoni intenti che arriva a metà anno scolastico e a legge di Bilancio già approvata. Avremmo decisamente preferito più impegni concreti per la valorizzazione della professione docente e per la sua sburocratizzazione”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’atto di indirizzo politico firmato dalla ministra Azzolina.
“Il solito lungo elenco di buoni intenti che arriva a metà anno scolastico e a legge di Bilancio già approvata. Avremmo decisamente preferito più impegni concreti per la valorizzazione della professione docente e per la sua sburocratizzazione”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’atto di indirizzo politico firmato dalla ministra Azzolina.
“Ci preoccupa l’intenzione di utilizzare il contratto come strumento per costruire la carriera dei docenti ed è legittimo domandarci con quali risorse, considerato che gli stanziamenti previsti per il rinnovo contrattuale, che dovrebbero portare a un aumento stipendiale medio di 50 euro, sono addirittura inferiori rispetto a quelli precedenti”.
“Suscita preoccupazione anche l’idea di superare la didattica frontale a favore di non meglio precisate innovazioni. A tal proposito, ci preme ricordare che è stata proprio la didattica frontale, pur se mediata dagli schermi di pc e tablet, a salvare durante la pandemia il rapporto imprescindibile tra alunni e insegnanti su cui si fonda l’istruzione scolastica. Premesso, inoltre, che molti docenti praticano già da anni metodologie didattiche innovative, per esempio di gruppo e laboratoriali, forse è opportuno rammentare che non è compito del ministro regolamentare questo ambito, perché le scelte didattiche attengono alla libertà professionale degli insegnanti garantita dall’articolo 33 della Costituzione. In caso contrario, giungeremmo a una forma di ‘didattica di Stato’ che sarebbe incommentabile”.
Riguardo il proposito di formare un ‘middle management’, la Gilda rilancia e suggerisce che potrebbe essere l’occasione per istituire una carica eletta dal collegio dei docenti, identificata nel presidente del collegio, che rivesta il ruolo di coordinamento dei docenti. Un sistema per mettere la parola fine alla logica dei collaboratori scelti discrezionalmente dal dirigente scolastico e pagati con il fondo di istituto.