30 Nov
Siamo tutti in attesa del nuovo DPCM che avrà effetto dal prossimo 4 dicembre, sul quale il Governo si sta concentrando negli ultimi giorni. La Ministra Lucia Azzolina lavora alacremente alla riapertura delle scuole, in verità non è l’unica, infatti, non mancano intromissioni da parte di altri Ministri e polemiche fra Governo e Presidenti delle Regioni.
La riapertura delle scuole resta, comunque, una delle priorità dell’Esecutivo, ma il tutto dovrà avvenire in piena sicurezza, rispettando il distanziamento fisico fra tutti gli attori della scuola e la sanificazione degli edifici scolastici. Si ricorda che, al momento, in tutti gli istituti di scuola secondaria di secondo grado si lavora con la didattica a distanza, mentre nelle scuole medie la DAD si utilizza nelle seconde e terze classi nelle regioni rosse.
La Ministra dell’Istruzione Azzolina, appoggiata dal Presidente del Consiglio Conte e dal Ministro della Salute Speranza, ha proposto l’apertura di tutte le scuole d’Italia per il prossimo 9 dicembre, e comunque prima di Natale, opzione bocciata dalla maggior parte dei Presidenti di Regione, che preferiscono attendere l’arrivo del nuovo anno. Il Governatore della Liguria Giovanni Toti, a riguardo ha definito la proposta della Azzolina “strampalata”. Infatti, il pericolo di porre in isolamento docenti e alunni durante il periodo natalizio sarebbe elevato al verificarsi di positività. Di contro la Ministra Azzolina fa presente che sarebbe un controsenso permettere lo shopping natalizio e tenere i ragazzi a casa a fare Didattica a Distanza.
Vista la mancata collaborazione da parte dei Presidenti di Regione il Governo sta ripiegando verso il 7 gennaio, sperando che il rientro non sia compromesso da un incremento dei casi di Coronavirus dovuto alle festività natalizie.
Il nodo più duro da sciogliere è, comunque, quello degli ingressi scaglionati a scuola e di conseguenza dell’organizzazione dei trasporti pubblici in modo da adattare mezzi ed orari al flusso di studenti in entrata ed uscita da scuola.
Nella querelle entra pure la Ministra dei Trasporti Paola De Micheli lanciando alcune proposte. Secondo l’esponente de PD i ragazzi potrebbero entrare a scuola dalle 8 del mattino in maniera scaglionata, inoltre si potrebbero sfruttare pure i pomeriggi e le lezioni si protrarrebbero anche fino alle 20, così da alleviare il peso degli utenti sui trasporti pubblici. Infatti, le fasce orarie in cui i mezzi pubblici sono presi d’assalto sono dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 19, mentre nel resto della giornata sono quasi vuoti. Scaglionare, quindi, l’ingresso e l’uscita da scuola, toccando le fasce orarie meno affollate renderebbe il tutto più fluido e con meno probabilità di assembramenti. La Ministra De Micheli si è spinta addirittura a proporre di svolgere attività didattica in presenza anche il sabato e la domenica, quando la pressione sui mezzi pubblici è ridotta al minimo.
La situazione, quindi, è ancora molto incerta e sembra che non vi siano ancora le idee chiare sul da farsi. Resta solo il fatto che non ci sono certezze riguardo all’apertura delle scuole, frutto di una cattiva programmazione che ha messo al centro questioni come i banchi monoposto a rotelle, inutili e, peraltro, non ancora ricevuti da molte scuole; tralasciando la progettazione di un sistema di organizzazione globale, che ponesse al centro tutte le criticità che comporta lo spostamento di masse di studenti, in particolar modo nelle grandi città e per il quale il Governo ha avuto tutta l’estate a disposizione per pensarci.