23 Ott
L’ex ministro Fioramonti interviene, con un post su facebook, nel dibattito che in questi giorni si sta creando attorno alla decisione di molte regioni di avviare la DAD
Riportiamo in maniera integrale quando scritto sulla propria pagina facebook dall’on. Fioramonti che chiede di avere una piattaforma unica per tutte le scuole.
“Che si sarebbe tornati alla didattica a distanza (DAD) era – purtroppo – nell’ordine delle cose. Non essendo intervenuti sulla riduzione degli studenti per classe, non avendo riaperto le scuole dismesse per ridurre gli assembramenti nei plessi scolastici e non avendo assunto organici aggiuntivi per separare gruppi classe (come indicato nella nostra proposta “Scuola di Prossimità”, discussa su questa pagina quasi un anno fa), era prevedibile che il rischio di contagi a scuola crescesse con l’arrivo della seconda ondata. Lasciamo stare di chi sia la responsabilità di questo fallimento, visto il miserabile rimpallo di accuse tra governo nazionale ed esecutivi regionali, che purtroppo aggrava la situazione e crea maggiore confusione. Come richiesto da tanti gruppi associativi e di pedagogisti, il Ministero sarebbe dovuto intervenire già a Marzo per realizzare una piattaforma pubblica nazionale per la DAD, onde evitare di generare ulteriore frammentazione e lasciare indietro sempre i più deboli (cioè gli studenti che hanno difficoltà di connessione o che vivono in situazioni di marginalità). In questo modo, si sarebbe garantita uniformità di accesso gratuito a tutti, un sistema standard per aiutare gli insegnanti a svolgere il proprio lavoro ed una modalità trasparente per rassicurare studenti e genitori sul trattamento dei dati.
Nella speranza che la pandemia finisca presto e si possa rapidamente tornare tutti in classe (magari con numeri più piccoli, scuole meglio distribuite sul territorio e personale non più precario), una piattaforma unica per la DAD consentirebbe alle nostre scuole di realizzare forme complementari ed aggiuntive di apprendimento con innovazione e sicurezza. Qualcosa di utile per la Scuola anche dopo la fine della crisi. Siamo in ritardo, come sempre, ma meglio tardi che mai.”