16 Nov
Ritorniamo ancora una volta sul tema del corso di formazione di 25 ore sul sostegno, cercando di fare chiarezza una volta per tutte.
Cosa prevede la legge
La formazione obbligatoria sul sostegno è prevista dal D.M 188/2021. Questa norma si collega con la Legge 107/2015 al comma 124, che prevedeva che la formazione dei docenti fosse obbligatoria, permanente e strutturale. Secondo la famigerata legge della buona scuola, si prevedeva che i progetti formativi rientrassero nel “Piano annuale delle attività di aggiornamento e di formazione” dell’Istituto, dietro delibera del Collegio dei Docenti.
Evitate di affibbiarvi del lavoro gratuito
Il CCNL per la scuola prevede che gli insegnati possano essere impegnati per ore funzionali all’insegnamento da dedicare alle attività di carattere collegiale per complessive 40 + 40 ore così suddivise: 40 ore per la partecipazione al collegio docenti e sue articolazioni. 40 per la partecipazione ai consigli di classe, interclasse, intersezione.
Tutti gli impegni di formazione devono rientrare negli impegni per collegio docenti e sue articolazioni. Se noi ci votiamo in collegio docenti per aumentare il nostro carico di lavoro oltre questo limite, ci auto-obblighiamo al lavoro gratuito.
La formazione obbligatoria va considerata orario di servizio
Come vi abbiamo scritto, recentemente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la formazione obbligatoria va sempre collocata in orario di servizio. E deve essere retribuita. Questa sentenza va sicuramente in una direzione positiva, ma comunque bisogna ricordare che nel nostro ordinamento non è fonte normativa, ma solo applicazione delle norme al caso concreto.
Altri giudici potrebbero interpretare diversamente la stessa situazione (fermo restando il fatto che la giurisprudenza in materia sembra ormai essersi stabilizzata nel senso che la formazione obbligatoria vada sempre collocata in orario di servizio).
Il nostro consiglio è quello di, prima di decidere se iscriversi o meno al corso, richiedere un chiarimento al dirigente scolastico attraverso il modulo che trovate in fondo al post. Tale chiarimento riguarda come il dirigente intenda procedere in merito a questa formazione: all’interno del Piano annuale delle attività (in servizio) o mediante la remunerazione economica.
Ultima annotazione: per non lavorare gratis potrebbe essere necessario ricorrere all’avvocato. Una delle tante storture del sistema Italia.