29 Ott
La bozza della legge di bilancio riserva una grossa novità, vale a dire gli insegnanti di scienze motorie per la scuola primaria. Dopo anni di dibattiti in merito, con proposte di legge e attività parlamentari finalmente anche i bambini della scuola primaria potranno avere docenti abilitati e specializzati per la disciplina delle scienze motorie. I numeri sono importanti, perché nel capitolo relativo alla “Riforma del sistema di reclutamento dei docenti” del PNRR sono previste 70.000 assunzioni entro il 2024 di docenti di educazione fisica per le scuole elementari.
Chi potrà insegnare scienze motorie alla primaria
L’insegnamento dell’Educazione motoria alla scuola primaria sarà riservato, a seguito di superamento di concorso abilitante, a docenti in possesso dei seguenti titoli di studio:
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Laurea Magistrale nella classe LM-67 – Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative;
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Laurea Magistrale nella classe LM-68 – Scienze e tecniche dello sport;
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Laurea Magistrale a ciclo unico LM-85bis – Scienze della formazione primaria unitamente alla Laurea Triennale L-22 – Scienze delle attività motorie e sportive;
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Diploma conseguito presso gli ex-Istituti Superiori di Educazione Fisica.
Per adesso solo per le classi quarte e quinte
Le prime assunzioni partiranno per l’anno scolastico 2022/2023, inizialmente saranno interessate solo le classi quinte, dal 2023/2024 anche le classi quarte. Sarà istituita una classe di concorso apposita, con docenti forniti di idoneo titolo di studio.
L’organico degli insegnanti di scienze motorie per la scuola primaria sarà determinato in ragione di due ore settimanali per ciascuna classe, aggiuntive rispetto all’orario settimanale, tranne per le classi in cui si utilizza il modello a tempo pieno, in cui le due ore di educazione fisica saranno inglobate nell’orario.
Sarà, inoltre, permessa la compresenza di due docenti nelle ore di educazione motoria.
Concorsi e coperture economiche
La Legge di Bilancio permette al Ministero dell’istruzione di bandire dei concorsi ad hoc, già a partire dall’anno scolastico 2002/2023. Sarà autorizzata una spesa di circa 30 milioni di euro nel 2022, 116 milioni di euro nel 2023 e 170 milioni di euro nel 2024. Sarà onere del Parlamento trasformare in legge dello Stato il provvedimento.