20 Set
In sede cautelare il Consiglio di Stato ha stabilito che la richiesta del Green pass è legittima e non viola la privacy. Una scelta che conferma la decisione presa dal Tar del Lazio n. 4281/2021.
La pronuncia della Corte
La Corte ha respinto quanto sostenuto da 4 cittadini, presumibilmente non vaccinati, secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia delineato dal legislatore nazionale causerebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria, in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari.
La Corte ha rilevato che “in ogni caso, non essendo stata dimostrata l’attualità del pregiudizio lamentato dai ricorrenti, restando salva la libera autodeterminazione dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, risulta prevalente l’interesse pubblico all’attuazione delle misure disposte attraverso l’impiego del Green pass, anche considerando la sua finalità di progressiva ripresa delle attività economiche e sociali”.
Ha anche sottolineato che, in ogni caso, il Tar potrà approfondire le questioni relative alla disciplina europea in materia di dati sanitari.