27 Lug
Incontro tra sindacati e Bianchi: “Se vogliamo davvero mettere la Dad in soffitta, non possiamo ridurre la questione soltanto a questo aspetto”
“Troviamo fuorviante il dibattito sull’obbligatorietà della vaccinazione anti Covid per i docenti. Se vogliamo davvero mettere la Dad in soffitta, non possiamo ridurre la questione soltanto a questo aspetto, soprattutto se consideriamo che la percentuale di insegnanti immunizzata è molto elevata, a dimostrazione del senso di responsabilità che caratterizza la nostra categoria. Tra l’altro, come ha spiegato il ministro Bianchi, non c’è alcuna certezza sul numero reale dei docenti che mancano ancora all’appello vaccinale perché alcune Regioni non avrebbero ancora registrato i relativi dati”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in occasione dell’incontro con il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sull’avvio del prossimo anno scolastico. “Settembre è ormai dietro l’angolo e amareggia dover constatare che anche questo anno scolastico non sarà all’insegna della sicurezza a causa dei soliti ritardi e dell’inadeguatezza delle misure adottate. Così come desta forti perplessità non aver mai ottenuto i dati sui contagi nelle scuole, fondamentali per ogni tipo di decisione e da noi sempre richiesti”.
Nel corso del suo intervento, Di Meglio è tornato a sottolineare l’annoso fenomeno delle classi sovraffollate, che attende ancora una soluzione, e la carenza di organici rimasti pressoché uguali nonostante la pandemia esigesse di mettere in campo più docenti, oltre che più spazi, proprio per formare classi meno affollate. “Diamo atto dei 112mila posti per le immissioni in ruolo autorizzati dal Mef, ma non siamo in grado ancora di capire quanti di questi saranno effettivamente coperti. Basti pensare che l’anno scorso le assunzioni sono state neanche la metà dei posti assegnati. Va considerato che, concorso straordinario e abilitati delle Gps a parte, le operazioni si stanno effettuando su vecchie graduatorie e, dunque, è più che lecito nutrire qualche dubbio su quante cattedre saranno effettivamente coperte. Purtroppo il problema grosso delle abilitazioni strutturali è ancora in attesa di soluzione nonostante un accordo siglato con i tre governi precedenti per dare priorità ai precari con 36 mesi di servizio”, ha concluso Di Meglio.