No al lavoro gratis. La formazione va retribuita

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Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti commenta l’incontro tra sindacati e MI sul decreto formazione dei docenti senza specializzazione di sostegno.

La formazione costituisce servizio a tutti gli effetti e come tale, dunque, va retribuita. È evidente che le continue incursioni sul lavoro operate dal governo sul lavoro dei docenti provocherà un contenzioso destinato a risolversi nelle aule di tribunale e creerà nelle scuole un clima conflittuale”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’incontro che si è svolto oggi tra sindacati e ministero dell’Istruzione in merito alla decreto sulla formazione dei docenti senza specializzazione di sostegno.

Il decreto ministeriale prevede per l’anno scolastico 2021/2022 l’obbligo di formazione di tutti i docenti che hanno nelle proprie classi alunni disabili, in totale circa 700.000 insegnanti. L’unità formativa è costituita da 25 ore e non è consentito l’esonero dal servizio.

“Si tratta di una norma che, come avevamo già denunciato al momento dell’emanazione della legge di bilancio 2021, è in contrasto con il CCNL 2016/2018 che definisce la formazione come diritto/dovere e non come obbligo. Inoltre, sempre in base a quanto sancito dal contratto nazionale, si configurano due possibilità per le attività di formazione: o rientrano nelle 40 ore o devono essere retribuite. Nessun ministro né dirigente scolastico – conclude Di Meglio – può imporre ai docenti la formazione al di fuori dell’orario di servizio”.

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