Giudice annulla sanzione disciplinare

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L’avvocato Vincenzo Sorrenti del foro di Lamezia Terme segnala una importante sentenza sul provvedimento disciplinare di avvertimento scritto combinato ad una docente iscritta alla FGU Gilda-Unams provinciale di Catanzaro dalla DS di un Istituto Lametino con la quale si annulla detta sanzione.

La sentenza è interessante in quanto riafferma che il Dirigente scolastico ha un potere disciplinare limitato nei confronti dei docenti, nel senso che le sanzioni disciplinari più gravi non sono di competenza del Dirigente Scolastico, e che questo potere limitato deve essere esercito con riferimento a fatti specificamente contestati al docente e di cui deve essere fornita prova rigorosa.

 Nel caso di specie la Dirigente Scolastica aveva comminato la sanzione disciplinare “dell’avvertimento scritto ” avendo ravvisato nella condotta della docente mancanze relative alla sua funzione (di docente), ai doveri di correttezza, di collaborazione costituenti requisiti essenziali del pubblico impiego.

Il Tribunale ha ritenuto illegittima tale sanzione e condannato il Miur al pagamento delle spese legali, poiché non è stata fornita la prova che la docente avesse tenuto un comportamento non corretto e non gli sono stati addebitati delle mancanze specifiche. Il Tribunale non ha ritenuto che le sole affermazioni della Dirigente potessero costituire una prova nei confronti della docente.

Questo ulteriore pronunciamento ci porta ad affermare che l’attuale sistema delle sanzioni lasciato in mano ai DS non è consono a quanto sancito dalle norme. Come più volte rilevato, con faciloneria e superficialità, i DS sanzionano il personale senza il filtro autorevole degli organi superiori preposti ATP, USR e CSPI.

Bisogna assolutamente rivedere tutto il sistema sanzionatorio inserendo la possibilità di fare ricorso contro l’irrorazione della sanzione.

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