Piano estate. Ancora Collegi Docenti. Non inserire nel Ptof attività non collegate con la Didattica

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Il Piano Estate del Ministro Bianchi, sul quale abbiamo espresso molte perplessità, prevede che si riuniscano ancora gli organi collegiale della scuola (Collegio dei Docenti e Consiglio di Istituto) per deliberare sulle attività extrascolastiche che la scuola intenderebbe organizzare nei mesi di giugno-luglio-agosto e nella prima parte di settembre. Crediamo sia necessario che il Collegio dei Docenti, ed eventualmente i consigli di classe, non deliberino sulle attività ludico-ricreative finalizzate alla socializzazione e all’accudienza delle allieve e degli allievi. Si tratta di ambiti legati  in generale al welfare e che dovrebbero essere di competenza degli enti locali (centri estivi, summer school, ecc.) di concerto con il terzo settore. Il fatto che le scuole e gli insegnanti si facciano carico di tali attività significa consentire ad una dequalificazione della funzione docente a  operatore sociale multitasking, fatto inaccettabile a livello contrattuale e professionale.

Altra cosa sono le attività di “rinforzo” che hanno relazione con la didattica e il piano delle attività formative effettuato durante l’anno scolastico. Ricordiamo che “rinforzo” è diverso da “recupero”. I corsi di recupero sono previsti solo per la secondaria di secondo grado e hanno una organizzazione formale con frequenza “obbligatoria” degli studenti destinatari deliberata dai consigli di classe su indicazione del Collegio dei Docenti e con prova finale di valutazione. Le ore di recupero sono pagate mediante apposite tabelle  (di norma 50€ lordi orari) e consentono ai Dirigenti di avvalersi di docenti esterni, in caso di indisponibilità dei docenti interni con contratto di prestazione intellettuale.

A tutt’oggi non sappiamo quanto saranno pagate le ore di “rinforzo” e non sappiamo bene come il Ministero intende concepirle poiché la loro frequenza è del tutto volontaria per allieve e allievi. Prima di votare questa attività in Collegio invitiamo tutte le colleghe e tutti i colleghi di avere contezza del riconoscimento economico e giuridico legato all’attività e i suoi contenuti  (approfondimenti di unità di apprendimento? Recupero di parti della programmazione svolta in maniera non adeguata?..).

Non è obbligatorio per i docenti partecipare alle attività estive, ma paradossalmente potrebbero deliberare cosa devono fare altri docenti iperprecari durante il periodo estivo. Non si sa ancora se il servizio di accudienza svolto dai precari varrà come servizio riconosciuto.

Nulla osta se il Collegio vota contro il Piano Estate. L’effetto è quello di perdere temporaneamente il finanziamento di circa 18.000 € in media stanziato per scuola.

Ancora più problematico è il caso dei PON da attivatore per il Piano Estate con particolare riferimento alle regioni meridionali. La scadenza è molto ravvicinata. I progetti devono essere mandati antro il 21 maggio al Ministero. Serve delibera del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto dopo il lavoro di preparazione fatto dalla commissione preposta, dal Dirigente Scolastico e dalle segreterie. Un lavoro improbo che, se verrà fatto, avrà spesso caratteristiche di improvvisazione. Tutta colpa del Ministero e del Ministro che si è svegliato troppo tardi, spinti dalla necessità politica di andare sulla stampa per dichiarare l’apertura delle attività scolastiche (?) anche d’estate.

Evitiamo quindi di inserire nel PTOF il Piano Scuola Estate. Se proprio non se ne può fare a meno per l’insistenza della dirigenza o dell’Amministrazione, si metta in chiaro che è limitato solo all’estate 2021 e che riguarda solo attività che sono direttamente collegate con la didattica. Se non facciamo questo rischiamo di vederci riproporre anche il prossimo anno un progetto analogo che poco o nulla ha a che fare con i contenuti dell’insegnamento e molto con l’assistenza sociale.

(da InfoDocenti.it)

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