30 Apr
(da LinkOristano.ir)
Lo ha comunicato il ministro all’assessore Nieddu, che chiede la zona gialla
Da lunedì la Sardegna passa in zona arancione. Lo ha comunicato informalmente all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Il cambio di classificazione porterà l’Isola fuori dalla zona rossa, dopo tre settimane di permanenza.
“La Sardegna registra dati da zona gialla già da due settimane”, dichiara l’esponente della Giunta Solinas. “La prospettiva che si apre ora è una permanenza di due settimane nella nuova fascia. Abbiamo aperto un’interlocuzione con il ministero per valutare la possibilità di ridurre questo periodo a una sola settimana per passare poi alla zona gialla nel caso in cui l’attuale andamento epidemiologico fosse confermato”.
“Se così non fosse – prosegue Nieddu – avremmo il paradosso per cui la Sardegna si troverebbe a scontare due settimane in zona arancione, avendone già trascorse due in zona rossa, sempre con dati da zona gialla. I parametri sono in miglioramento, l’incidenza è scesa sotto i 100 casi per 100mila abitanti, così come l’indice di contagio RT a 0,81”.
“Martedì, in Conferenza Stato-Regioni torneremo a chiedere con forza la revisione di questo sistema, che non risponde alle esigenze dell’economia sarda e di tutte le altre regioni, e nemmeno alle necessità di contenimento del quadro epidemiologico, perché arriva sempre a inseguire parametri che sono già superati. Il caso della Sardegna è emblematico: siamo sempre stati penalizzati nel momento in cui la situazione era in miglioramento e quindi fuori pericolo”, conclude l’assessore.
In zona arancione potranno riaprire parrucchieri, centri estetici e negozi, mentre per ristoranti e bar resta l’asporto. Aumenta la percentuale di frequenza in presenza per le scuole superiori che passa dal 50% al 75%. Permessi gli spostamenti all’interno del comune di residenza senza autocertificazione. Entro i limiti comunali consentite anche visite a casa di parenti e amici nel limite di 4 persone con figli minorenni oltre al nucleo che ospita.