12 Apr
Come vi abbiamo scritto l’ultima ordinanza del commissario per l’emergenza Covid, il generale Figliuolo, ha di fatto stoppato la campagna di vaccinazione per il personale della scuola.
Quanti sono rimasti fuori
Quanti sono i lavoratori della scuola rimasti fuori.
Le stime più credibili parlano di circa 1,2 milioni di persone (tra insegnanti e ATA). Ovvero circa il 30% di chi lavora nella scuola. Ovvio lo scontento tra insegnanti ed ATA, anche perché il governo ha aperto le scuole anche in zona rossa.
Le intenzioni del governo
Il pensiero del generale Figliuolo è chiaro: “Proteggere gli anziani subito è la decisione del presidente del Consiglio e la dobbiamo applicare”. Domani dovrebbe incontrare i sindacati della scuola per spiegare il senso della decisione. L’obiettivo è quello di ridurre il numero medio di morti giornaliere – ora tra le 400 e 500 unità al giorno. Per ottenere questo risultato bisogna concentrare le vaccinazioni su chi rischia di più se viene contagiato.
Solo il 71,8% di chi ha più di 80 anni ha ricevuto almeno una dose (e chi si trova in quella classe di età ha il 20% di possibilità di morire se viene contagiato). Nella fascia di età tra 70 e 79 anni ci sono pochi che hanno ricevuto la prima dose – il 20,8% – e si è a forte rischio, visto che il 10% di chi si ammala di Covid a quell’età muore.
Il malcontento della scuola
Il problema non è solo che si crea un’enorme disparità di trattamento tra i fortunati che hanno ottenuto una dose – e quindi riceveranno anche la seconda – e chi dovrà aspettare e sperare. Nella scuola ci sono tanti scontenti perché, ancora una volta, le riaperture sono avvenute senza che si cambiato qualcosa sul fronte della prevenzione del virus. Non c’è stata, ancora una volta, nessuna misura per cercare di porre un freno alla circolazione del Covid.