11 Gen
Nonostante le intenzioni del governo, oggi solo in Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo, più il Trentino (già dal 7 gennaio), ci sarà il rientro in presenza degli alunni delle superiori. Per quanto riguarda gli altri ordini di scuola, la situazione è ancora più variegata. Le polemiche però aumentano costantemente. La ministra Azzolina ieri è intervenuta sui social con un post, ricordando che è passato esattamente un anno dal suo insediamento: “Il 10 gennaio di un anno fa giuravo come Ministra nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella… In questi mesi ho lavorato senza sosta e continuerò a farlo, guidata dall’amore per la scuola e per la Costituzione. Guardando, in particolare, all’articolo 34. Uno dei più belli, quello che mi ha permesso di immaginare e poi costruire un futuro da donna libera, pur partendo da una condizione di svantaggio. Mi batto per la scuola perché senza la scuola non c’è crescita, aumentano le isuguaglianze, si blocca l’ascensore sociale. E a pagare sono sempre i più deboli…Siamo ancora dentro la sfida terribile di questa emergenza ma guardiamo anche al futuro, grazie all’opportunità del Recovery Plan: ci sono le risorse per rilanciare definitivamente il sistema scolastico…”
La polemica è soprattutto con le regioni che, secondo la ministra, hanno disatteso l’accordo di dicembre. Il presidente della Conferenza Stato Regioni e presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha cercato di stemperare i toni, e parla di decisioni sofferte: “Io capisco la ministra Azzolina, però fa parte di un governo dove le opinioni non erano tutte coincidenti…Detto questo troverà in me la sponda per dare centralità all’istruzione: sono d’accordo con lei, se l’Italia vuole competere deve farlo investendo nelle intelligenze. Però comprenda anche che se su 20 presidenti di Regione, la quasi totalità ha deciso di rinviare l’apertura delle superiori, vuol dire che non siamo tutti sciagurati. Abbassiamo le polemiche e lavoriamo tutti insieme”
Intanto oggi sono previste manifestazioni nelle varie regioni italiane di studenti, docenti e genitori che chiedono di rientrare a scuola e di garantire il diritto all’istruzione. Tra queste è da ricordare quella di “Priorità alla scuola” a Roma, Firenze, Milano, Faenza, Pescara, Viterbo, Salerno, Parma, Imola, Trieste, Ancona, La Spezia, Pisa.