14 Dic
Ancora a dicembre ci sono cattedre vuote (e il ministero risparmia)
Come dice Gabriele Toccafondi, renziano di ferro non ostile alla Azzolina, e a lungo sottosegretario all’Istruzione, “I problemi di arruolamento di quest’anno io non li ho mai visti”.
Gli annunci di agosto
La sera del 6 agosto, la ministra Lucia Azzolina aveva annunciato su La7 che “Il collega Roberto Gualtieri mi ha appena detto che abbiamo i soldi per assumere 84.808 docenti”. A seguito delle operazioni di immissioni in ruolo, 66.654 di questi posti sono stati assegnati a docenti con contratti a tempo determinato.
Gli ultimi dati relativi al fiasco immissioni
Ritorniamo sul tema perché, qualche giorno fa, il provveditore della Lombardia e quello del Piemonte sono stati sentiti dalla commissione Cultura della Camera.
Dall’audizione è emerso che in Lombardia c’erano 20.000 posti in ruolo e che ne sono stati coperti 4.000. In Piemonte sono state fatte 1.626 immissioni in ruolo su 6.196 posti disponibili. E ancora, ogni 100 posti richiesti nelle scuole medie piemontesi, ne sono stati assegnati sei. Due assunzioni sul sostegno su 2.850 post disponibili in Piemonte, 32 su 6.143 in Lombardia.
Il resto nel Nord si trova in condizioni simili. Solo al Sud le immissioni in ruolo sono state in gran parte assegnate.
Le ragioni di un fallimento annunciato
Tutti quelli che si occupano di scuola sapevano fin dall’inizio che le assunzioni erano solo virtuali: molte delle graduatorie, soprattutto al nord, da cui pescare i candidati al ruolo sono vuote o quasi. Accade già da anni, ma la politica fa finta di nulla. Vista la contemporanea emergenza legata alla pandemia sarebbe stato logico pensare ad una procedura straordinaria per soli titoli per coprire almeno qualche buco. La maggioranza sul tema però non ha voluto sentire ragioni. E questi sono i risultati.
Ancora vuote migliaia di cattedre
L’aspetto più imbarazzante della vicenda è che ancora a dicembre ci sono decine di migliaia di cattedre vuote – 16.000 nella sola Lombardia, livello nazionale si stimano siano 66.000. E il problema non è solo quello, come dice ancora Toccafondi “Il guaio è che in assenza del ruolo si ricorre a supplenze casuali e non specializzate. L’altro guaio è che questa situazione si ripercuoterà per tutto l’anno”.
(da InfoDocenti.it)