Azzolina. “Il 3,5% dei focolai nella scuola” (secondo i dati del 18 ottobre)

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Ecco cosa succede quando un ministro spaccia dati senza contraddittorio.

Lucia Azzolina si sta battendo per mantenere, a prescindere, le scuole aperte, e lo fa utilizzando i dati con molta “libertà” – capita spesso quando ci si imbatte in esponenti politici pentastellati.

I focolai e la fantasia al potere

A “Radio Anch’io”, il ministro ha raccontato che “i dati sui contagi nelle scuole li hanno le ASL e li comunicano all’Istituto superiore di Sanità che pubblica  un rapporto complessivo una volta a settimana: l’ultima volta ha  riferito che c’è il 3,5% di focolai rispetto a quelli di tutto il  paese”.

Cifre a vanvera

Senza contradditorio, la ministra ha potuto aggiungere che si tratta di “dati buoni anche rispetto agli altri paesi europei”. Peccato che siano dati vecchi, riferiti al 18 ottobre – e già allora si diceva che i dati dovevano essere presi con le pinze perché in diverse regioni il contact tracing, – ovvero il controllo delle catene di trasmissione del virus – non si faceva più.

Oggi sono dati che non hanno più alcun valore, e lo sa benissimo anche la ministra, visto che si guarda bene da pubblicare sul sito del Miur i dati recenti sul numero dei contagi a scuola.

Ripetere lo stesso messaggio all’infinito

Lucia Azzolina anche oggi ha ripetuto i suoi mantra sulla scuola luogo sicuro – “In questo momento gran parte della  comunità scientifica ha più volte affermato che i rischi nella scuola  sono veramente minimi” non è così ma tanto lei parla senza contraddittorio. E come sempre non fa riferimento al fatto che gli studenti non si materializzano davanti ai cancelli della scuola: ammesso e non concesso che gli istituti siano dei luoghi sicuri, i ragazzi possono comunque contagiarsi nel percorso da casa a scuola.

(da InfoDocenti.it)

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