11 Nov
Ecco cosa succede quando un ministro spaccia dati senza contraddittorio.
Lucia Azzolina si sta battendo per mantenere, a prescindere, le scuole aperte, e lo fa utilizzando i dati con molta “libertà” – capita spesso quando ci si imbatte in esponenti politici pentastellati.
I focolai e la fantasia al potere
A “Radio Anch’io”, il ministro ha raccontato che “i dati sui contagi nelle scuole li hanno le ASL e li comunicano all’Istituto superiore di Sanità che pubblica un rapporto complessivo una volta a settimana: l’ultima volta ha riferito che c’è il 3,5% di focolai rispetto a quelli di tutto il paese”.
Cifre a vanvera
Senza contradditorio, la ministra ha potuto aggiungere che si tratta di “dati buoni anche rispetto agli altri paesi europei”. Peccato che siano dati vecchi, riferiti al 18 ottobre – e già allora si diceva che i dati dovevano essere presi con le pinze perché in diverse regioni il contact tracing, – ovvero il controllo delle catene di trasmissione del virus – non si faceva più.
Oggi sono dati che non hanno più alcun valore, e lo sa benissimo anche la ministra, visto che si guarda bene da pubblicare sul sito del Miur i dati recenti sul numero dei contagi a scuola.
Ripetere lo stesso messaggio all’infinito
Lucia Azzolina anche oggi ha ripetuto i suoi mantra sulla scuola luogo sicuro – “In questo momento gran parte della comunità scientifica ha più volte affermato che i rischi nella scuola sono veramente minimi” non è così ma tanto lei parla senza contraddittorio. E come sempre non fa riferimento al fatto che gli studenti non si materializzano davanti ai cancelli della scuola: ammesso e non concesso che gli istituti siano dei luoghi sicuri, i ragazzi possono comunque contagiarsi nel percorso da casa a scuola.
(da InfoDocenti.it)